Il ministro della Salute Schillaci incontra il presidente FNOFI Marchese

Nel mio blog desidero riportare un recente aggiornamento sulla professione di fisioterapista in Italia, così come è stato pubblicato dalla Federazione Nazionale Ordini Fisioterapisti (FNOFI).

Il confronto con il Ministro della Salute
Il 5 novembre, il Ministro della Salute, Prof. Orazio Schillaci, ha incontrato il Presidente della FNOFI, Piero Ferrante, a Roma. L’incontro ha rappresentato un’importante occasione di dialogo sulle principali sfide e necessità della fisioterapia nel contesto del Sistema Sanitario Nazionale (SSN). Il Ministro, insieme al suo staff, ha ascoltato con attenzione le problematiche esposte dal Presidente Ferrante, che ha illustrato i dati attuali e le criticità del settore, evidenziando le necessità di aggiornamenti e cambiamenti significativi.

Durante l’incontro sono emersi vari argomenti di grande rilevanza, ve li riassumo velocemente.

Riconoscimento professionale: Ferrante ha sottolineato la necessità di valorizzare il ruolo del fisioterapista all’interno del SSN, specialmente con l’introduzione del nuovo Nomenclatore Tariffario. Questo strumento, che organizza le prestazioni sanitarie, rischia di non evidenziare adeguatamente il lavoro specifico dei fisioterapisti, inserendolo in una generica categoria di “specialistica ambulatoriale”.

Collaborazione con liberi professionisti: È stato proposto di integrare maggiormente i fisioterapisti liberi professionisti nel SSN per ridurre le liste d’attesa e rispondere meglio alle esigenze dei cittadini. Con oltre 50mila fisioterapisti in libera professione, vi è un potenziale enorme per supportare il sistema pubblico, rispondendo a bisogni di salute sempre più complessi.

Formazione e aggiornamento: Un altro punto cruciale riguarda la formazione dei nuovi fisioterapisti. È stato evidenziato il bisogno di arricchire il percorso universitario con un biennio professionalizzante ad orientamento clinico, per garantire una preparazione adeguata alle nuove sfide sanitarie, in linea con le evoluzioni scientifiche e tecnologiche.

Lotta all’abusivismo: La FNOFI ha ribadito l’urgenza di un intervento istituzionale contro il fenomeno dell’abusivismo professionale, una piaga che mette a rischio la salute dei pazienti e danneggia i professionisti regolarmente iscritti agli albi.

Infine, il Ministro ha assicurato il suo sostegno continuo alle istanze della FNOFI, ribadendo la disponibilità a un confronto aperto e costruttivo per migliorare la qualità dei servizi sanitari offerti.


Come fisioterapista libero professionista, ho accolto con interesse i temi discussi durante l’incontro tra il Presidente Ferrante e il Ministro Schillaci, soprattutto per quanto riguarda il riconoscimento dell’autonomia professionale. Negli ultimi anni, abbiamo assistito a un’evoluzione della fisioterapia che ha portato a una maggiore consapevolezza dell’importanza del nostro lavoro, non solo all’interno del SSN ma anche in ambito privato.

L’autonomia di cui si è parlato è un aspetto cruciale: significa poter intervenire direttamente sui pazienti senza necessità di prescrizioni continue e specifiche. Questo non solo aumenta l’efficacia dei trattamenti, ma anche la soddisfazione del paziente, che si sente seguito in maniera continua e personalizzata.

In ambito privato, questa autonomia permette di costruire percorsi di riabilitazione più flessibili e personalizzati, rispondendo meglio alle esigenze specifiche di ogni paziente. Siamo spesso il primo punto di contatto per chi cerca sollievo da dolori cronici o riabilitazione post-trauma, e poter lavorare in modo indipendente valorizza le nostre competenze e accresce la fiducia dei pazienti nei nostri confronti.

Inoltre, il tema della formazione avanzata, con un possibile biennio professionalizzante, è un passo importante per garantire una preparazione più solida ai futuri fisioterapisti. Questa specializzazione mirata consentirebbe a noi liberi professionisti di offrire un servizio ancora più qualificato, mantenendo elevati standard di cura e rispondendo alle nuove sfide della salute pubblica.

Credo che queste prospettive rappresentino un’opportunità unica per rafforzare la nostra professione e renderla sempre più centrale nel panorama della salute in Italia.