La figura del fisioterapista ha vissuto una trasformazione straordinaria: da semplice esecutore di tecniche manuali a professionista sanitario autonomo, il nostro ruolo si è consolidato grazie alla ricerca scientifica, alla formazione continua e all’applicazione rigorosa di metodi basati sull’evidenza.
Eppure, c’è un fenomeno che da tempo osservo con crescente preoccupazione: la crescente confusione su cosa sia davvero la fisioterapia e su chi sia il fisioterapista. Oggi, sempre più spesso, si tende a mescolare la nostra professione con approcci che nulla hanno a che fare con la scienza, cercando di darle un’aura più attraente o misteriosa, come se la sua solidità non fosse sufficiente.
Ma la fisioterapia non ha mai avuto bisogno di questo.
Il nostro obiettivo non è stupire, né conquistare pazienti con teorie seducenti o pratiche che sconfinano nell’empirico. Noi non siamo portatori di concetti astratti, né interpreti di filosofie non dimostrabili. Il nostro mestiere non si basa su intuizioni, percezioni soggettive o principi non verificabili.
La fisioterapia è scienza applicata. È biomeccanica, neurofisiologia, terapia manuale, esercizio terapeutico. È ricerca continua e aggiornamento costante. La nostra crescita non è avvenuta rincorrendo il mistero o il fascino dell’ignoto, ma attraverso il rigore scientifico e il rispetto della fisiologia umana.
Il nostro dovere non è solo trattare, ma anche informare. Troppe volte vedo pazienti disorientati, confusi da un sovraccarico di informazioni poco affidabili, che li portano a cercare soluzioni miracolose o approcci che promettono senza dimostrare. Qui entriamo in gioco noi: dobbiamo essere un punto di riferimento per la corretta informazione scientifica, per spiegare come funziona il corpo umano, per sfatare miti e per accompagnare il paziente in un percorso di cura razionale e fondato.
Perché stare vicino alle persone non significa raccontare loro ciò che vogliono sentirsi dire, ma dare loro gli strumenti per capire come realmente possono stare meglio.
Il nostro lavoro è fatto di studio, di aggiornamento, di onestà intellettuale. Non abbiamo mai avuto bisogno di arrampicarci nell’empirico perché non ci appartiene. E non abbiamo mai dovuto affascinare nessuno perché non è questo il nostro scopo.
Il nostro scopo è un altro:
- Ridare autonomia e libertà di movimento a chi l’ha persa.
- Ridurre il dolore e migliorare la funzionalità attraverso trattamenti validati.
- Educare i pazienti affinché comprendano il proprio corpo e possano prendersene cura nel tempo.
Essere fisioterapista significa avere una responsabilità enorme, quella di trattare la salute delle persone con rispetto e serietà. Significa essere professionisti che non cercano scorciatoie, che non inseguono il fascino del mistero, ma che si affidano a ciò che è reale, dimostrabile e utile.
Perché la fisioterapia non è un’arte da spettacolarizzare. È una scienza da applicare.